Wallace presenta il tennis da due angolature: il grande show degli U.S. Open (uno dei quattro tornei più importanti del mondo, uno dei quattro Slam) e la figura del più elegante campione della racchetta, Roger Federer, facendo risaltare il contrasto tra la frenesia e la freddezza degli aspetti commerciali e organizzativi del grande circo del tennis professionistico e le gesta senza tempo, raffinate ed eleganti del campione elvetico; l’analisi della finale di Wimbledon del 2006 tra Federer e Nadal rappresenta un pezzo di virtuosismo di letteratura sportiva: Wallace, a suo tempo buon tennista, riporta il confronto agonistico a livello di un duello d’altri tempi, da una parte la potenza dello spagnolo, dall’altra una tecnica e una classe che rendono anche il colpo più difficile simile ad una danza leggera; come in tutte le saghe sportive la lotta tra rivali è un confronto tra filosofie e stili di vita (Pelè e Maradona, Coppi e Bartali…) e la competenza dell’autore permette di coglierne ogni sfumatura di tipo tecnico, emotivo, umano. Wallace, che porrà tragicamente fine ai suoi giorni, rivela una grande sensibilità e le sue conoscenze filosofiche e scientifiche rendono questo piccolo libro un capolavoro per chi voglia conoscere lo sport e i suoi segreti più in profondità.
David Foster Wallace, Il tennis come esperienza religiosa, Einaudi, 2012
Un'analisi della bellezza del gesto tecnico di uno dei più grandi tennisti di sempre (Roger Federer), ricca di considerazioni filosofiche e psicologiche